ho voglia di cose belle
ho detto a cena.
ce le ho già
ho pensato mentre lo dicevo.
ho uno struggimento autunnale
e sentimenti diversi
come un accordo di settima minore
e pensieri autunnali
lililli lalalla.
Maggiore.
ho voglia di cose belle
ho detto a cena.
ce le ho già
ho pensato mentre lo dicevo.
ho uno struggimento autunnale
e sentimenti diversi
come un accordo di settima minore
e pensieri autunnali
lililli lalalla.
Maggiore.
oggi sono tecnicamente incazzosa.
la differenza fra la pru odierna e quella di qualche anno fa è che quest’ultima avrebbe cercato (e indubbiamente trovato) valide ragioni per scatenare la furia distruttrice su qualche (colpevolissimo) malcapitato.
quella di oggi, invece, constata il suo stato, lo prende come una fastidiosa influenza passeggera e cerca sollievo in una cura sperimentale a base di shopping (con scarsi risultati) o nella visione compulsiva del VIllaggio di Hello Kitty. funziona, chetelodicoaffare.
ah. allevi è veramente altissimo. ma non suona dal vivo. secondo me allevi è un fake di se stesso.
ah secondo. chiunque non abbia ancora visto My Blueberry Nights del buon Kar Wai lo recuperi subito, se si vuole almeno un po’ di bene.
(ah. dice che sono intellettuale e individualista. Jung, intendo)
è dalle 9 di stamani che faccio le bizze per non andare a scuola. roba che neanche nell’infanzia più rosea.
il sant’uomo che ho sposato le ha provate tutte. il caffè, gli abbracci (non i biscotti), i discorsi incoraggianti.
ha ottenuto una pru sveglia, lavata, vestita, con le scarpe ai piedi, a un passo dall’uscio.
ma sono ancora qui sul divano, con una voglia struggente di film francesi da guardare sul tappeto del salotto, una fetta di torta e una gatta affettuosa.
forse per i film e il tappeto si può fare qualcosa.
c’ho l’uggia, uff.
dopo una mattina di appunti di geometria descrittiva al limite dell’atto di fede, avevo in programma di inaugurare il mio sodalizio con la nuova palestra.
ho invece trascorso tutto il pomeriggio sul divano a dormire e a piangere leggendo le storie di gattini abbandonati (sì, sto ancora cercando un fratellino per la nananorvegese. e il buonsenso del marito è quasi stato debellato). ma pianti pesi, eh. con i pacchetti di kleenex come unità di misura.
(e a creare i Mii di Bree Van de Kamp e di Fausto Bertinotti).
(ma oggi dopo lezione ho chiacchierato con due compagne di corso simpatiche e potenziali amiche. ché quelle mica si trovano sugli annunci. -sebbene abbia già sperimentato metodi non convenzionali efficacissimi, quali il liceo, i sogni, le giulie, la termodinamica e i treni-)
tipo che oggi passerei tutto il pomeriggio ad annusare il collo di simone.
la maschera anti-stressprofondorelaxconaloevera (o quasivera) basterà a placare la sottile e tutto sommato domabile tensione per l’esame di domani?
(spero che i Pisani non abbiano in serbo qualche brutto tiro, maledetti.)
sono molto soddisfatta del mio lavoro, e della mia preparazione per questo primo esame post-trasferimento.
oscillo fra iperattività e inerzia.
il dopofestival mi sta uccidendo.
ho scoperto che lo studio della mia futura ginecologa è sullo stesso pianerottolo dello studio di mio marito (firenze è proprio piccina).
giorni densi, eh.
aggiornamento delle 18.23: la maschera funziona. c’ho la fronte così distesa che pare ci sia passata sopra una schiacciasassi.
ci sono momenti di felicità tonda e perfetta.
questo, ad esempio.
almeno, mentre dormi, non ti imbarazzi se ti fisso.
(ma adoro che questo ancora ti emozioni, sempre)
oggi non posterò le mie invettive contro i pisani (che mi hanno appena tirato pacco per domattina), no.
e nemmeno le mie lamentele politiche (ché tanto la tramvia a firenze si fa lo stesso, e sono contenta).
e non accennerò a turbamenti ormonali di varia origine.
snocciolerò giusto qualche nuova:
sono felice, euforica e molesta.
rido per qualsiasi cazzata.
that’s amore.
oppure è il falanghina dei feudi di san gregorio, che con le fragole non è un granché, ma con le capesante è la morte sua.
il marito è molesto anche lui, e canta stornelli alternati a ballate romantiche.
non conventional valentine’s day.
(e il profumo "Rock&Rose" di Valentino stanotte sarà il mio pigiama)
sono furente.
sarà l’ormone che oggi morde e azzanna.
sarà per il week-end, che ha lasciato alcune cose da sistemare che mi urtano.
sarà che sono stufa di sentire cazzate.
che dopo sette anni risuonano le stesse stronzate su meno tasse per tutti e cancellazione dell’ICI sulla prima casa (e mi pare una cazzata anche adesso che ho sia casa che ICI da pagare).
sarà che mi sembra ci trattino tutti da coglioni (a ben ricordare, non è un’impressione: il nano Merdolo lo ammise candidamente nel 2005).
che "abbasseremo la tassazione dei salari dei lavoratori dipendenti". da leggere come: "non preoccupatevi, tanto stiamo cercando di debellare questa brutta abitudine al contratto"
e mi annoia analizzare l’attuale situazione politica, perché tanto è inutile.
suona qualunquista.
m’importaunasega.
ma che Merdolo dica che l’instabilità politica del nostro paese è responsabilità dei cittadini che votano i partiti minori e non dell’attuale legge elettorale (frutto del suo governo) mi fa incazzare.
e mi fa incazzare che il governo appena inciampato nelle palle di Mastella non abbia fposto rimedio a quelle tre cose (tre e non di più) che servivano al nano( conflitto di interessi, legge gentiloni, depenalizzazione del falso in bilancio) brucia.
cazzo. cazzo.
"SIlvio, ricordati degli amici! Stiamo lavorando per te!" C.Guzzanti nei panni di F.Rutelli, "L’Ottavo Nano"
cazzo.