Il sole splende alto su Firenze.
Impossibile non farci caso.

Alle prese con grandi pulizie e una gatta che già da un mese vive come fosse primavera.
In questo momento sta flirtando con una pantofola.

Il cielo su Firenze canticchia disteso sorridente.

(see, pru, e le caprette ti fanno ciao..)

i pecori fanno "biii" ma è un’altra storia.

Comincio timidamente a sperare che quest’inverno mai cominciato sia finito,
Ultimi tre mesi planando verso un roseto in collina, un pomeriggio di maggio.


"forse sarà Neve a far tornare primavera.."

Centouno

Diluvia. Mi aspetta un treno. Torno fra due giorni. Tre serate senza di te.

Ce n’è di che essere arrabbiati.

Pazienza. Ce ne vuole tanta, e solo per questo. Per altro non è richiesta.

Forza, anche. Ché una notte senza te dura il vuoto di un letto sbagliato, denti stretti e occhi serrati.

Fiducia. Nel fatto che di volta in volta questi episodi diventino statisticamente sempre più rari. Come spuntare da una lista le cose fatte.

Frustrazione. Che decolora tutti i giorni in cui non è un tuo bacio a svegliarmi o ad addormentarmi (sic, proprio transitivo).

Insofferenza. Verso un orologio che mi avvicina sempre più a un binario, che si fermerà invece nell’

Attesa. Perché tanto, è solo questione di tempo. Poco. Troppo.

Tutta una discesa veloce verso maggio, da domani, da venerdì. Stiamo ancora salendo gli scalini, e sai che odio gli scivoli ripidi. Forse perché li ho sempre affrontati da sola.

Scivolare in due sarà diverso.

Guardo domani per non pensare a oggi.